CINA: storie di vita vissuta, aspetti economici e commerciali, resoconti di viaggi e di esperienze personali raccontate da chi vive, con questo Paese, un'esperienza quotidiana diretta che fonda le sue radici in una tradizione familiare di scambi commerciali iniziata nel 1946 con mio nonno Arnolfo, proseguita nel 1980 da mio padre Ubaldo e continuata dal sottoscritto dal 1995.
mercoledì 16 settembre 2015
martedì 15 settembre 2015
La Cina è in recessione ?
L'opinione pubblica è stata colpita dagli ultimi eventi in Cina, ovvero la svalutazione dello Yuan. Così molti adesso affermano (anche compiaciuti !) che la Cina è in recessione, è in crisi e che quindi non conviene andare ad investire perché rischioso.
In realtà la Cina resta uno dei nuovi mercati tra i più sicuri e stabili sia dal punto di vista economico, che sociale e dove (almeno formalmente) lo straniero è tutelato.
Ma il problema che ha portato alla svalutazione parte più da lontano.
La Cina ha rallentato la crescita nelle zone più evolute ed ha subito il contraccolpo della nuova politica del penultimo piano quinquennale, ovvero la scelta di concentrarsi sui consumi (mercato) interni e non essere più la "fabbrica del mondo". Una scelta che tuttavia non poteva tener conto della crisi mondiale scoppiata dal 2008 e che ha ridotto l'export cinese (perché all'estero comprano meno). Un export che è diminuito anche perché la rivalutazione dello Yuan degli ultimi anni, necessaria per creare un paese forte ha reso meno competitivi i prodotti cinesi che risentono della concorrenza dei paesi vicini, ma anche di una nuova produzione dei paesi occidentali sempre meno lontana come prezzi e qualitativamente molto superiore.
Quindi la scelta di sviluppare il mercato interno (consumi) a scapito dell'export ha subito qualche rallentamento sia per i motivi sopra enunciati e sia per le difficoltà del mercato interno stesso.
La Cina resta tuttavia una economia in crescita, anche se in misura minore rispetto al passato. Resta senza dubbio un mercato su cui scommettere. Ma la strategia di approccio deve tener conto dei tempi che cambiano.
Certi scossoni non devono pregiudicare la politica di penetrazione delle aziende straniere, che comunque ha tempi medio lunghi; per cui è nel medio e lungo peroido che si devono fare le valutazioni. Ovviamente tenendo ben presente più che gli eventi, le cause che hanno determinato certi eventi.
Parlando della svalutazione dello Yuan probabilmente è più un problema speculativo, o "guerra" finanziaria, viste le riserve in mano agli USA. Naturalmente è una svalutazione salutare che serve anche per poter incrementare l'export cinese, vista anche la riduzione degli investimenti stranieri. E' una svalutazione che forse riporta il valore della moneta sui numeri più vicini alla realtà. D'altronde un paese pieno di contraddizioni come la Cina ha forse maggiori difficoltà (volute dal governo steso !) nel valutare l'effettivo valore di una valuta. E' analizzando i dati reali del paese che si notano le contraddizioni : da una bolla immobiliare incredibile con numeri da società evoluta, ad un reddito annuo pro-capite da paese in via di sviluppo; da un indebitamento delle municipalità al ridursi del risparmio delle famiglie cinesi. A fronte di 200 milioni di ricchi ci sono 800,000 poveri e tanti altri dati noti.
Comunque la Cina resta un paese su cui scommettere ed investire, ma sempre a condizione che si affronti con una strategia e preparazione adeguata, probabilmente unica rispetto ad altri paesi.
Nessun allarmismo, quindi, ma sempre molta attenzione e presenza stabile sul territorio in modo da avere sempre sotto controllo, direttamente e senza filtri, la reale situazione del paese..
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