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domenica 22 maggio 2011

La rivincita di Chiang Kai Shek

All'indomani della fine della guerra civile in Cina nel 1949 Mao Zedong proclamò la Repubblica Popolare di Cina (1° ottobre) e Chiang Kai Shek, con l'aiuto degli USA, scappò sull'isola di Formosa per fondare la Repubblica di Taiwan.
La guerra Civile era iniziata nel 1927 dopo una serie di eventi importanti :  la caduta dell'ultimo imperatore (1911 dinastia Qing), il potere dei signori della guerra,  il tentativo fallito di fondare una nuova repubblica (Kuomintang) da Parte di Sun Yat-sen (1921) cercando alleanze prima in Europa poi con la Russia con l'obiettivo di unire nel Kuomintang il neonato  Partito Comunista Cinese di Ma Zedong.
Così Kuomintang (Chinag Kai Shek) e Partito Comunista Cinese (Ma Zedong) cominciarono questa lunga e sanguinosa guerra civile che ebbe una breve parentesi di collaborazione tra 1937 ed il 1941 per combattere l'invasore Giapponese. Ma non fu mai vera alleanza, ambedue volevano riunire la Cina e prenderne il controllo.
Dopo una breve tregua tra l'agosto del 1945 e la primavera del 1946, voluta soprattutto dagli americani, lo scontro si fece forte e decisivo tra il 1946 e la fine del 1949, all'indomani delle bombe su Hiroshima e Nagasaky che decretarono la fine del Giappone.
Così mentre gli USA armavano le truppe di Chiang Kai Shek Ma Zedong utilizzava il materiale bellico giapponese.
Così il 1° ottobre 1949 Mao ed i suoi contadini autori della "Lunga Marcia" (12,000 km in 370 giorni) una sorta di fuga/accerchiamento, riusci a scacciare l'amico nemico Chiang Kai Shek nell'isoletta di Formosa che l'ONU riconoscerà come vera Cina per oltre vent'anni.
Lo smacco psicologico, ancora oggi palpabile fra i Cinesi Taiwanesi sessantenni, stava nel fatto che Mao abile ed intelligente, era riuscito a creare un esercito da dei contadini, ma ancora di più era riuscito a creare quel "culto della personalità" che lo avrebbe reso forte e potente per altri 26 anni.Mentre Chiang Kai Shek (il Generalissimo), con il vero esercito alle spalle, che aveva cercato (invano) alleanze con stati occidentali al fine di evitare l'ascesa al potere di Mao (di cui ne riconosceva la forza) era costretto a lasciare la sua terra. Lui cinese con i suoi seguaci costretto a fuggire. E per i cinesi di Formosa (Taiwanesi) sarebbe durato a lungo il divieto di tornare in Cina. Fino agli anni '80 anche per un Europeo che avesse avuto un visto di di ingresso di Taiwan sul passaporto era vietato l'ingresso in Cina.
Alcuni amici di mio padre raccontano di essere scappati a nuoto dalla Cina (l'attuale Shenzhen) per raggiungere Hong Kong.
Con Chiang Kia Shek veniva esiliata l'intellighenzia cinese e con loro il forte aiuto economico, tecnologico e militare da parte degli USA che ne determinerà la forte crescita economica, politico/strategica e quindi militare di Taiwan. La piccola isola di Formosa diventava l'avamposto USA (anche militare)  per controllare le mosse e la crescita della Cina Popolare.
Mao  Zedong (e qui sta il suo valore) farà crescere la Cina alleandosi con tutti e con nessuno allo stesso tempo. Così nell'arco di quasi 30 anni passerà da collaborazioni con la Russia, poi con Francia e altri Paesi dell'Europa, con i Paesi dell'Europa dell'Est,  fino ad arrivare a quella con gli USA il cui rapporto  inizia con la visita di Nixon a Pechino nel 1972 e con il successivo "Comunicato di Shanghai" (che di fatto sanciva una collaborazione fra USA e CINA al fine di frenare l'invasione Russa in Asia).
Ed è dalla collaborazione con gli USA, che decollerà con la definitiva politica di apertura all'Occidente  che Deng Xiaoping inizerà nel 1978 (tre anni dopo la morte di Mao) la "Politica delle Porte Aperte", che rientrano in gioco i (cugini)  di Taiwan !
Mai amati ! Ma necessari alla crescita. Mai riconosciuti, ma temporaneamente lontani certi che prima poi anche quella piccola isoletta tornerà alla Cina. I cinesi di Taiwan diventano il ponte per ottenere l'aiuto economico (investimenti esteri) e tecnologico dei più esperti USA senza con questo permettere che la Cina diventi terra di conquista !

La Cina comincia con gli anni '80 quella politica di avvicinamento alla cultura capitalistica, senza rinnegare il passato, ma cercando di dare una continuità che sulla carta (ed anche in realtà !) pare quasi impossibile. Eppure Deng Xiaoping il piccolo traghettatore vi riesce. A 74 anni prende in mano il Paese e cambia completamente indirizzo e identità al Paese, facendolo crescere come nessun altro, pur non rompendo con il passato mantenendo saldi i principi ed il culto di Mao del quale era amico e seguace, ma dal quale subì un paio di epurazioni e la perdita della sua famiglia. Deng mantiene la continuità con il passato attraverso il controllo dell'esercito e attraverso la programmazione dei piani quinquennali.

Agli inizi degli anni '80 è Taiwan rappresenta insieme ai cinesi di Hong Kong il punto di contatto con l'occidente altamente più evoluto. Così il commercio passa da questi sue Paesi. Ma mentre Hong Kong è si modello, ma soprattutto centro finanziario e trampolino di crescita del sud della Cina, da dove partono le prime riforme non a caso, Taiwan rappresenta la parte vera cinese, quell'esperienza politica, militare, e dopo la vicinanza con gli USA anche economica più vicina alla Cina Popolare.

Ed ora come allora si è creata questa Lobby. Per cui  la comunità taiwanese è molto unita. Fra loro: collaborano, sviluppano progetti insieme,  e quasi cercano di mantenere le distanze dai cinesi della Repubblica Popolare,  cercando di rimarcare due cose: la distanza e l'esperienza culturale con i cinesi della Repubblica Popolare ed il fatto che quella Cina, dove ora possono circolare ed investire liberamente, è anche la loro terra, dove loro sono nati o dove i loro genitori hanno vissuto. E' come se ci ci fossero due correnti nello stesso fiume, due guanxi, o di nuovo Kuomintang e Partito Comunista Cinese, in stretta e necessaria collaborazione, uniti dal comune interesse di cavalcare la tigre del forte sviluppo economico, ma forse non in  totale amicizia e armonia.
E così mentre i cinesi di Taiwan rivendicano e rimarcano la loro "nobile" origine, i cinesi popolari manifestano la loro "poca" simpatia per i taiwanesi rei forse di aver tradito in passato.

Io ho molti amici Taiwanesi e molti sono tornati in Cina nei primi anni '90 nella terra dei loro padri ed hanno creato la loro attività ed investito in quei luoghi. Molti di questi provengono dagli USA dove sono residenti e dove sono nati, studiano e lavorano i loro figli.

Oggi i maggiori professionisti, investitori, società di consulenza e marketing sono Taiwanesi.

E' soprattutto dalla seconda metà '90, con l'aumento degli investimenti esteri e lo sviluppo dell'urbanistica, dei punti vendita e della progressiva occidentalizzazione dei grandi centri urbani sul modello USA, che i taiwanesi hanno incrementato la propria presenza ed influenza (e potere) in Cina. Non ultimo il fatto che spesso erano (e sono) il terminale cinese di investitori USA che utilizzavano (utilizzano) figure esperte e professionali con una base culturale e linguistica "necessaria" all'approccio con il Paese della Grande Muraglia.

Possiamo dire che questo tempo è la rivincita di Chiang Kai Shek ! Il ruolo assunto da certi taiwanesi è di sicuro rispetto. Ma nella filosofia orientale non c'è il sentimento della rivalsa. Il cinese di Taiwan così come quello di Hong Kong si è sempre sentito cinese con la volontà di tornare nella madre patria, per questo non sentiremo mai un cinese seppure espulso dal suo Paese parlar male della sua patria.

Questo nazionalismo e amor di patria è sicuramente un merito di Mao Zedong a cui Deng Xiaoping ha dato continuità ed al quale anche i cinesi di Taiwan tengono.

Fra i proverbi cinesi ce ne uno che  raffigurare il rapporto fra Cinesi di Taiwan e Cinesi della Repubblica Popolare Cinese ed è quello che recita:

"Dormire nello stesso letto, ma fare sogni diversi!"

domenica 15 maggio 2011

Pene severe e certezza della Pena ecco come la Cina mantiene l'ordine

Il 2010 ha registrato in Cina numeri da record legati alla guida dell'auto in stato di ubriachezza:

- 65.000 morti per incidenti stradali causati da ubriachi al volante
- 70.000 i denunciati  giudicati dai tribunali
- 526.000 gli ubriachi al volante arrestati dalla polizia

Se per noi in Italia questo è un problema serio, in Cina lo è ancora di più soprattutto se si considera il numero elevato della popolazione, l'alta percentuale di vendita di auto (15.000.000 di  immatricolazioni annue negli ultimi 5 anni) , la continua crescita delle patenti, la sicurezza delle strade che non sono autostrade e soprattutto, particolare da non sottovalutare,  il fatto che in Cina il 干杯 Gānbēi, o brindisi, è una pratica molto comune in occasione di pranzi e cene sia fra amici che (e soprattutto) in occasioni di pranzi di lavoro anche con ospiti stranieri. Si comincia a fare brindisi sin dall'inizio della cena e si continua anche dopo. Non  è difficile che un singolo commensale possa bere 12 bottiglie di birra in una serata.
Se poi la cena ha come ospite uno straniero, allora costui  (la vittima !) oltre a partecipare ai brindisi di gruppo brinderà anche singolarmente con i vari commensali come segno di amicizia.

E così lo stato cinese, visto il crescente numero di incidenti, ha pensato di emanare dal 1° maggio 2011 una legge  che vedrà "sicuramente" ridurre il numero degli incidenti e dei morti per il 2011.
Vediamo in sintesi cosa dice.
Per la legge cinese chi viene trovato con più di  20 mg di alcohol per 100 ml di sangue è considerato ubriaco.
Ma dal 1° maggio la violazione di tale regola è regolata dal diritto penale per cui  se vengono trovati alla guida con 80 mg scatta la prigione da uno a sei mesi. Chi causa incidenti con un morto o due feriti gravi avrà la patente revocata per sempre e andrà in prigione. Nel febbraio scorso un ubriaco che aveva ucciso uno studente è stato condannato a 7 anni di prigione.
La violazione di tali regole porterà anche alla perdita del posto di lavoro, se dipendente pubblico, oppure al divieto di partecipare a concorsi  o richiedere posti di lavoro come dipendente pubblico.
E così i 7,000 vigili che presidiano Pechino hanno registrato un riduzione di circa il 20% degli incidenti confrontando le cifre del 1° maggio 2010 con quelle del 1° maggio 2011 data dell'entrata in vigore delle pene più severe.

Ero presente a Shanghai la scorsa settimana e posso dire che i cinesi erano terrorizzati da questa nuova legge, che peraltro condividevano. Così una sera siamo andati a cena con un amico che ha una fiammante Ford il quale ci ha accompagnati al ristornate ed ha mangiato con noi (e bevuto pochissimo), tuttavia, dopo cena,  ha pensato bene di tornare  a casa in Taxi, per non rischiare.

A questo punto penso al nostro Paese ed a quello che non facciamo. Ci nascondiamo dietro il fatto gli altri Paesi  sono contesti diversi dal nostro, frasi del tipo "...si, ma lì è più facile". In realtà altrove si affronta il problema e si cerca di risolverlo con decisione e certezza della pena, che qui, da noi, in Italia, purtroppo non  sono trovano spesso.

Al'indomani dei tragici fatti del G8 di Genova dove perse la vita un dimostrante dopo che un un gruppo aveva assalito la Polizia, si svolse a Shanghai il meeteing dell'APEC (ASIA PACIFIC ECONOMIC COOPERATION) di cui fanno parte i 22 Stati che si affacciano sul Pacifico. Poiché la riunione prevedeva l'arrivo dei 22 Capi di Stato (come per il G8 di Genova) Shanghai volle dare una regola ai cittadini ed ai visitatori. Molte settimane prima dell'evento furono informati cittadini ed organismi stranieri attraverso stampa, televisione, radio manifesti, che nessuno sarebbe potuto entrare nel perimetro della città (un grande quartiere di Shanghai) dove erano presenti i Capi di Stato nei giorni del meeting APEC e che la polizia e l'esercito avrebbe potuto sparare a vista. Alcune delle nostre ragazze dell'ufficio di Shanghai che abitavano all'interno della suddetta area avrebbero dovuto rimanere in casa per i 3 giorni previsti di riunione e così in effetti fecero.

La domanda che i  due esempi (alcohol test e APEC) ci porta a fare sorge spontanea: limitazione della libertà individuale o tutela della sicurezza collettiva ?
Personalmente sono dell'idea che la libertà individuale arriva fino al limite in cui non si ledono diritti altrui. In entrambi i casi la Cina agisce a tutela del bene sociale, ma anche individuale, in quanto nel primo caso si riducono il numero dei morti e nel secondo caso si tutela l'incolumità dei capi di stato, ma anche si tutelano beni e salute dei cittadini.

Qualche volta mi piacerebbe che anche il nostro Paese avesse regole precise e certezza delle pene.

Un proverbio cinese recita "Una pietra di giada è inutile se non è lavorata, così un uomo è un buono a nulla se non è educato"

Si tratta di educare la comunità attraverso il rispetto di regole precise, anche attraverso la certezza della pena per chi non le rispetta (a tutela e garanzia di chi le rispetta). Questo principio mira a salvaguardare il bene comune e l'integrità e la dignità di ogni singolo individuo.