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domenica 15 maggio 2011

Pene severe e certezza della Pena ecco come la Cina mantiene l'ordine

Il 2010 ha registrato in Cina numeri da record legati alla guida dell'auto in stato di ubriachezza:

- 65.000 morti per incidenti stradali causati da ubriachi al volante
- 70.000 i denunciati  giudicati dai tribunali
- 526.000 gli ubriachi al volante arrestati dalla polizia

Se per noi in Italia questo è un problema serio, in Cina lo è ancora di più soprattutto se si considera il numero elevato della popolazione, l'alta percentuale di vendita di auto (15.000.000 di  immatricolazioni annue negli ultimi 5 anni) , la continua crescita delle patenti, la sicurezza delle strade che non sono autostrade e soprattutto, particolare da non sottovalutare,  il fatto che in Cina il 干杯 Gānbēi, o brindisi, è una pratica molto comune in occasione di pranzi e cene sia fra amici che (e soprattutto) in occasioni di pranzi di lavoro anche con ospiti stranieri. Si comincia a fare brindisi sin dall'inizio della cena e si continua anche dopo. Non  è difficile che un singolo commensale possa bere 12 bottiglie di birra in una serata.
Se poi la cena ha come ospite uno straniero, allora costui  (la vittima !) oltre a partecipare ai brindisi di gruppo brinderà anche singolarmente con i vari commensali come segno di amicizia.

E così lo stato cinese, visto il crescente numero di incidenti, ha pensato di emanare dal 1° maggio 2011 una legge  che vedrà "sicuramente" ridurre il numero degli incidenti e dei morti per il 2011.
Vediamo in sintesi cosa dice.
Per la legge cinese chi viene trovato con più di  20 mg di alcohol per 100 ml di sangue è considerato ubriaco.
Ma dal 1° maggio la violazione di tale regola è regolata dal diritto penale per cui  se vengono trovati alla guida con 80 mg scatta la prigione da uno a sei mesi. Chi causa incidenti con un morto o due feriti gravi avrà la patente revocata per sempre e andrà in prigione. Nel febbraio scorso un ubriaco che aveva ucciso uno studente è stato condannato a 7 anni di prigione.
La violazione di tali regole porterà anche alla perdita del posto di lavoro, se dipendente pubblico, oppure al divieto di partecipare a concorsi  o richiedere posti di lavoro come dipendente pubblico.
E così i 7,000 vigili che presidiano Pechino hanno registrato un riduzione di circa il 20% degli incidenti confrontando le cifre del 1° maggio 2010 con quelle del 1° maggio 2011 data dell'entrata in vigore delle pene più severe.

Ero presente a Shanghai la scorsa settimana e posso dire che i cinesi erano terrorizzati da questa nuova legge, che peraltro condividevano. Così una sera siamo andati a cena con un amico che ha una fiammante Ford il quale ci ha accompagnati al ristornate ed ha mangiato con noi (e bevuto pochissimo), tuttavia, dopo cena,  ha pensato bene di tornare  a casa in Taxi, per non rischiare.

A questo punto penso al nostro Paese ed a quello che non facciamo. Ci nascondiamo dietro il fatto gli altri Paesi  sono contesti diversi dal nostro, frasi del tipo "...si, ma lì è più facile". In realtà altrove si affronta il problema e si cerca di risolverlo con decisione e certezza della pena, che qui, da noi, in Italia, purtroppo non  sono trovano spesso.

Al'indomani dei tragici fatti del G8 di Genova dove perse la vita un dimostrante dopo che un un gruppo aveva assalito la Polizia, si svolse a Shanghai il meeteing dell'APEC (ASIA PACIFIC ECONOMIC COOPERATION) di cui fanno parte i 22 Stati che si affacciano sul Pacifico. Poiché la riunione prevedeva l'arrivo dei 22 Capi di Stato (come per il G8 di Genova) Shanghai volle dare una regola ai cittadini ed ai visitatori. Molte settimane prima dell'evento furono informati cittadini ed organismi stranieri attraverso stampa, televisione, radio manifesti, che nessuno sarebbe potuto entrare nel perimetro della città (un grande quartiere di Shanghai) dove erano presenti i Capi di Stato nei giorni del meeting APEC e che la polizia e l'esercito avrebbe potuto sparare a vista. Alcune delle nostre ragazze dell'ufficio di Shanghai che abitavano all'interno della suddetta area avrebbero dovuto rimanere in casa per i 3 giorni previsti di riunione e così in effetti fecero.

La domanda che i  due esempi (alcohol test e APEC) ci porta a fare sorge spontanea: limitazione della libertà individuale o tutela della sicurezza collettiva ?
Personalmente sono dell'idea che la libertà individuale arriva fino al limite in cui non si ledono diritti altrui. In entrambi i casi la Cina agisce a tutela del bene sociale, ma anche individuale, in quanto nel primo caso si riducono il numero dei morti e nel secondo caso si tutela l'incolumità dei capi di stato, ma anche si tutelano beni e salute dei cittadini.

Qualche volta mi piacerebbe che anche il nostro Paese avesse regole precise e certezza delle pene.

Un proverbio cinese recita "Una pietra di giada è inutile se non è lavorata, così un uomo è un buono a nulla se non è educato"

Si tratta di educare la comunità attraverso il rispetto di regole precise, anche attraverso la certezza della pena per chi non le rispetta (a tutela e garanzia di chi le rispetta). Questo principio mira a salvaguardare il bene comune e l'integrità e la dignità di ogni singolo individuo.

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